Estremizzare il carattere di una vettura senza esagerare o sbagliare mira non è affatto facile, ma Renault anche questa volta, grazie alla maestria dei propri ingegneri è stata in grado di realizzare un’ottima cura vitaminizzante per la più piccola della casa. Tutti gli interventi sono nella direzione dell’ottimizzazione e non dello stravolgimento, a suon di aggiustamenti: telaio irrigidito, freni maggiorati, motore più potente rendono la vettura capace di dare del filo da torcere anche a sportive più blasonate.
Nle design gli interventi sono poco appariscenti, i parafanghi allargati fanno spazio ai dei piacevolissimi cerchi da 17 pollici, un piccolo alettone fa capolino sul lunotto. Invece è all’interno dove possiamo notare le differenze rispetto alla versione ‘cittadina’. Sedili avvolgenti molto ben studiati consento di posizionarsi in maniera ottimale alla guida e aiutano il contenimento grazie a due generose bombature sui fianchi. La pedaliera è stata sostituita con un’unità in stile racing e la strumentazione si è arricchita di un contagiri che fa bella mostra di se attraverso le razze del volante. Seduta e strumenti sono ben congeniati per la destinazione d’uso della vettura, certo non avrebbe stonato una cura maggiore in alcuni dettagli come il materiale dei sedili, la cura delle plastiche e la grafica della strumentazione un po’ datata a nostro parere.
Partendo dall’ottimo telaio della 1.2 i tecnici hanno ulteriormente rivisto l’assetto incrementando la sportività. Corpo vettura più basso di 10mm, sospensioni del 30% irrigidite, barra antirollio maggiorata da 22,5 a 24mm rendono la vettura stupefacentemente agile e sempre attaccata al terreno. Provvedono a trasferire la trazione al terreno cerchi da 17 equipaggiati con gomme a spalla ridottissima, e grazie anche alla carreggiata maggiorata di 60mm difficilmente entrano in crisi. Unico appunto ai cerchi, a nostro parere i 17 sono una forzatura estetica dovuta alla moda del cerchio grande, un cerchio da 16 avrebbe reso la vettura meno appariscente esteticamente ma ancora più efficace nell’uso pistaiolo. Il motore anche senza acuti o prove di forza estrema è moto ben bilanciato, riprende da giri molto bassi per spingere più prepotentemente agli alti regimi, dove si trova a suo agio fino all’intervento del limitatore posizionato a 7000giri. In grado di sviluppare 133 CV e 16.2Kgm di coppia, spinge la piccolina fino a 200Km/h con uno spunto sullo 0-100Km/h di 8.45 secondi. Aiuti elettronici completano la dotazione di serie, ESP e controllo di trazione aiutano il neofita a contenere le doti sportive della francesina.
Alla guida ci si sente subito a proprio agio, posizione del sedile ottima, comandi ben collocati rendono piacevole condurre la piccola sulla strada. La città, ambiente ostile per la Twingo, sospensioni rigide, sound cupo, rendono i trasferimenti quotidiani noiosi, ma una volta portata nel suo ambiente naturale la finta pacifica si trasforma: motore, sospensioni e telaio magistralmente irrigidito non aspettano altro che lanciarsi tra una curva e l’altra. Le curve vengono mangiate in rapida successione come se non esistessero, al limite un po’ sottosterzante, ma un volta premuto il tastino magico la Twingo scivola sulle 4 ruote permettendo ingressi fulminei e uscite di curva velocissime. Il motore grazie alle sue doti e soprattutto grazie all’assenza di picchi di potenza è sempre pronto e presente, basta tenerlo sopra i 5000 giri e lui vi aiuterà togliendovi dall’impiccio in molte situazioni. I dati numerici rilevati, specialmente la tenuta laterale, sono impressionanti e senza problemi si possono paragonare a vetture ben più costose.
Vettura piacevolmente spartana progettata con il solo scopo di andare forte facilmente. Se non vi interessano fronzoli estetici la scelta è ottima, dove con poco più di 15M euro è possibile dare del filo da torcere a vetture di altro livello. Se avete le domeniche libere e un budget limitato cosa state aspettando ?? Saprà regalarvi emozioni degne di ricordo.
SS
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