Lamborghini presenta al Salone di Parigi la Sesto Elemento, concept car iper sportiva nata dall’evoluzione della concezione di leggerezza di Lamborghini, il sesto elemento della tabella degli elementi è il carbonio materiale con cui è stata realizzata la stragrande maggioranza delle parti che compongono questo sogno futuristico.
Il vasto utilizzo di carbonio ha permesso di contenere il peso sotto i 999 Kg e di conseguenza il rapporto peso potenza a 1.75 Kg/CV valori attualmente inconcepibili per una sportiva stradale di serie seppur di rango.
La cellula del Sesto Elemento è una monoscocca in carbonio che comprende telaio, abitacolo e tetto le rimanenti parti tra cui il telaietto anteriore, gli elementi di assorbimento ed i bracci delle sospensioni sono anch’essi realizzati in fibra di carbonio, unica eccezione per il telaietto posteriore in alluminio. Completa l’opera, grazie alla flessibilità di progettazione del carbonio, il così battezzato “cofango” dall’unione di cofano e parafango e dalla carrozzeria posteriore sempre realizzata in un pezzo unico ottimizzando così rigidità e tempi di assemblaggio proprio come era stata ideata la Miura nel 1966.
Per la carrozzeria della Sesto Elemento è stata utilizzata una finitura nera lucida-opaca che permette di intravedere la struttura in materiale composito, per le parti in carbonio viene utilizzata una vernice trasparente opaca che adotta componenti ceramici nano tecnologici in aggiunta a cristalli riflettenti di colore rosso meglio visibili sotto la luce del sole.
I centri di ricerca di Sant’Agata Bolognese l’ACRC (Advanced Composite Research Center) e di Seattle l’ACSL (Advanced Composite Strucure Laboratory), già forti dell’esperienza trentennale di Lamborghini (la Countach nell’83 ha avuto il primo telaio in fibra di carbonio) hanno lavorato duro su innovative tecnologie di lavorazione del carbonio come: la Forged Composite con la quale sono realizzati monoscocca e bracci delle sospensioni con una riduzione di peso del 30% rispetto all’aluminio, la Prepreg dove i fogli di carbonio vengono preimpregnati da una resina liquida termoindurente conseguentemente laminati e cotti in autoclave per un finitura superficiale perfetta utile ai componenti della carrozzeria, infine il Braiding metodo di derivazione tessile applicato alla composizione tessile dei fili di carbonio.
La Sesto Elemento è motorizzata con un V10 a 90° di 5204cc per una potenza totale di 570 CV a 8000 giri/min (109.6 CV/l) e coppia da 540 Nm a 6500 giri/min realizzato con basamento in alluminio e lubrificazione a carter secco, oltre che dotato di collettore d’aspirazione a geometria variabile e fasatura variabile degli alberi di distribuzione, completa il tutto l’iniezione diretta stratificata.
Le performance possiamo dire siano per ora solo da concept, grazie alla trazione integrale permanente con giunto viscoso centrale autobloccante al 45% ed al cambio sequenziale e.gear, brucia lo 0-100 in 2.5 secondi e raggiunge una velocità massima ampiamente superiore ai 300 km/h fornendo emozioni di guida ancora impensabili per quanto riguarda handling, rapidità d’inserimento in curva e frenata.
Concludiamo con alcuni raffinati dettagli tra cui i terminali di scarico in Pyrosic, un composto in polvere di ceramica e resina sintetica in grado di sopportare 900°C di temperatura, bulloneria in titanio, albero di trasmissione in carbonio realizzato con tecnologia wrapping con relativa rimozione del giunto centrale dell’albero, cerchi ruota in fibra di carbonio e dischi freni carboceramici.
Gaetano Crisci
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