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Nissan 370Z
NISSAN

Nissan 370Z

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differenze di sostanza

23 Nov 2009
di Luca Dani
NISSAN

Il mese di luglio del 2009 ha visto il debutto della 370Z, la nuova sportiva di casa Nissan. Chiamata a sostituire la 350Z, in listino dal 2004, la 370Z si differenzia dall’antenata per svariate caratteristiche, pur mantenendo pressoché invariata la sagoma generale del corpo vettura, con in più alcuni tocchi retrò che la imparentano stilisticamente con la “nonna” 240Z, specialmente nella coda, ora ridisegnata. Esternamente, la 370Z si riconosce al volo dalla 350Z, oltre che per le dimensioni più contenute, anche per i grintosi gruppi ottici dalla particolare forma a boomerang, sia quelli anteriori che quelli posteriori.

Per la realizzazione della 370Z, i tecnici Nissan hanno voluto eliminare le pecche  presenti nella 350Z e migliorarne il già entusiasmante comportamento su strada. Ecco quindi che la 370Z è caratterizzata da un passo accorciato di 10 cm e da passaruota maggiorati, in particolare quelli posteriori, che tra l’altro si trovano così maggiormente a ridosso dell’abitacolo. Sono leggermente inferiori, quindi, le dimensioni generali ed anche la massa a vuoto ha subito un calo, seppur lieve (32 kg in meno). Ma ciò è dovuto anche all’impiego dell’alluminio per alcuni lamierati, in particolare, per il cofano motore, per il bagagliaio e per le portiere. Le minori dimensioni date dal passo accorciato conferiscono una migliore agilità su percorsi misti ed una più alta tenuta di strada, grazie anche ai generosi cerchi da 18 pollici (ma in alternativa è possibile avere degli ancor più aggressivi cerchi da 19”).
Alla massa più contenuta viene contrapposto un telaio con una rigidità torsionale maggiore del 30% grazie all’utilizzo di una nuova barra duomi anteriore e di nuove barre di rinforzo sistemate nei punti più sollecitati. In particolare, è stata eliminata una barra trasversale posteriore che sulla 350Z limitava la capacità di carico: un opportuno rinforzo per compensarne la mancanza è stato inserito in un altro punto della scocca.
Sempre dal punto di vista del telaio, vanno segnalate le sospensioni anteriori con bracci in alluminio forgiato, mentre il retrotreno è del tipo multilink, ma rispetto alla 350Z monta bracci più rigidi e nuovi cuscinetti per i mozzi ruota. Notevole anche l’impianto frenante, che si avvale di dischi anteriori da 355 mm a quattro pompanti e di dischi posteriori da 350 mm a due pompanti.

Anche all’interno dell’abitacolo si ritrovano migliorie rispetto alla 350Z: migliori sono infatti le finiture di plancia e pannelli porta. Il posto guida è un riuscitissimo mix di eleganza e sportività, che abbina a richiesta inserti in pelle e camoscio ad un design di cruscotto e consolle che lascia presagire chiaramente l’indole della vettura: particolare è infatti l’impostazione di cruscotto e plancia, con contagiri sistemato in primo piano e strumentazione supplementare sulla sommità del cruscotto in zona centrale. Riusciti anche i sedili anatomici, che offrono un soddisfacente livello di contenimento e dei quali quello del pilota è più stretto.

Notevole anche la meccanica della 370Z, che sfrutta come base un 3.7 già molto noto alla Casa giapponese ed alla sua sussidiaria di lusso, l’Infiniti. Questo motore V6 bialbero, della famiglia VQ, oltre ad essere un’evoluzione del precedente 3.5 litri montato sulla 350Z, è anche strettamente imparentato con il 3.7 delle Infiniti G37, EX37 ed FX37 commercializzate in Italia. Rispetto al 3.5 litri utilizzato nel modello precedente, il nuovo motore montato sulla 370Z conta circa il 35% di componentistica nuova, come per esempio le nuove testate delle due bancate, ed il sistema VVEL di fasatura ed alzata variabile e continua. Questo potente V6 interamente in lega leggera, della cilindrata complessiva di 3696 cc, vanta anche un notevole rapporto di compressione, pari ad 11:1: grazie a tali caratteristiche si riescono a raggiungere prestazioni notevoli. La potenza massima raggiunge 331 CV a 7000 giri/min, con una coppia motrice che raggiunge il suo picco di 366 Nm a 5200 giri/min.  Entusiasmanti le prestazioni: la vettura raggiunge una velocità massima di 250 km/h dichiarati dalla Casa (ma alcuni test hanno rivelato prestazioni leggermente superiori), coprendo lo scatto da 0 a 100 km/h in soli 5.3 s. Entusiasmante è anche il sound aggressivo che fuoriesce dallo scarico a due terminali, ma che viene però attenuato dalla maggior insonorizzazione dell’abitacolo.
La trasmissione offre di serie un cambio manuale a 6 marce, ma in alternativa è possibile ottenere (questa volta su entrambe le versioni) un automatico sequenziale a 7 rapporti. In ogni caso è presente un differenziale a slittamento limitato.

La 370Z è disponibile in due livelli di allestimento, denominati Lev1 e Lev2. Il Lev1, già molto soddisfacente sul piano prestazionale, non offre però, neppure come optional, gli interni in pelle e camoscio, così come non offre nemmeno a richiesta il navigatore satellitare ed i cerchi in lega da 19 pollici, che sono invece disponibili, sempre nella lista optional, sulla Lev2. Questa offre anche una chicca di serie, rappresentata dal dispositivo SRC (Synchro Rev Control), che in scalata effettua la doppietta in automatico.
La 370Z è in vendita da pochi mesi, al prezzo di 41.050 Euro per la Lev1 e di 43.550 Euro per la Lev2.

Luca Dani

 
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